Il nome originale: | Amoreodio |
Anno: | 2014 |
Paese: | Italia |
Genere: | Dramatico / Nuovi Film |
Regia: | Cristian Scardigno |
Attori: | Francesca Ferrazzo, Gianluca Cammisa, Raffaele Buranelli, Piergiuseppe Francione, Michele Degirolamo |
Durata: | 100 Min |
Qualita' video: | DVDRip |
Traduzione: | Italian |
Visualizzazioni: | 1792 |
L'apatia di due adolescenti schiacciati dal vuoto della provincia e dallo stile di vita di una famiglia borghese e spenta si trasforma in un gesto di follia, un'aggressione intenzionale, un omicidio voluto e studiato come alternativa al nulla. I protagonisti di questa performance del nonsenso sono Katia e Andrea, adolescenti e fidanzati stanchi e spenti, senza curiosità, senza stimoli, senza interessi. Fanno l'amore come fosse un obbligo, passano la notte chiusi nelle loro stanze di ragazzini perbene a chattare, a riempire la pagina di Facebook, a mandarsi messaggi su Whats App, compiendo automaticamente i gesti della ritualità dei social, ma senza contenuto, senza dire nulla. I genitori sono assenti, automi instupiditi dal tran tran, portatori di regole alle quali non sembrano più credere neanche loro. In questo contesto, in questo vuoto, parte la sfida d'amore, il gioco, come fosse la variante a una giornata ancor più noiosa. Uccidere la madre e il fratellino di lei. Una sfida... Il film, opera prima di Cristian Scardigno, si ispira al delitto di Novi Ligure, compiuto dalla sedicenne Erika e dal fidanzatino diciasettenne Omar nel 2001. Un caso di cronaca che ha segnato l'immaginario dell'epoca, trasformandosi in evento mediatico. All'epoca il regista del film era anch'egli adolescente e questo "fattaccio" lo ha colpito fino al punto di volerne fare un film, anzi il suo esordio. Inutile dire che la materia è delicatissima, difficilissima, e che qualcuno avrebbe dovuto convincere il regista a stare attento perché il confronto con la cronaca nera, con l'immaginario mediatico, con il linguaggio televisivo, con la sociologia spicciola, con l'Italia della provincia... sarebbe stato fatale. Purtroppo il confronto è soverchiante e Scardigno non è riuscito né a domare questo "mostro" né a trasformarlo in qualcosa di diverso. La recitazione volutamente piatta diventa sciatta, la regia fatta di effetti diventa kitsch, la spinta thriller si spegne nella prevedibilità del suo stesso dispositivo. È un film immaturo che tratta con troppa sicurezza una materia che farebbe tremare i polsi a Gus Van Sant. Difficile capire quale sarà, e se c'è, un pubblico per questa opera. Quello suo più prossimo di solito rimane davanti al televisore.