Il nome originale: | Sangue – La morte non esiste |
Anno: | 2006 |
Paese: | ITALIA |
Genere: | Dramatico |
Regia: | Libero De Rienzo |
Attori: | Elio Germano, Emanuela Barilozzi, Luca Lionello, Libero de Rienzo |
Durata: | 117 min. |
Qualita' video: | DVDRip |
Traduzione: | Italian |
Visualizzazioni: | 1396 |
Stella vuole fare la ballerina e vuole andare a New York, per scappare dal dolore per la madre morta, dal padre assente ma opprimente con cui vive e dal fratello. Iuri vive ai confini della realtà immerso in una casa buia, colma di libri e di oggetti inquietanti. Stella e Iuri hanno poco più di vent'anni, sono fratelli e si amano incestusamente e profondamente. Passeranno la notte più lunga della loro vita ad un rave party, in un interminabile viaggio lisergico, alla scoperta delle loro paure, delle loro angosce e del loro rapporto. Libero De Rienzo, già interprete divertente, leggero e compiaciuto di film come Santa Maradona e A / R Andata + Ritorno, arriva al suo esordio dietro alla macchina da presa firmando questo film complesso, spesso estremo nel linguaggio e nei contenuti, composto da due atti più un "epilogo comico". Con l'impeto e l'entusiasmo sincero dell'esordiente che tante cose ha da dire De Rienzo assembla questo film inserendoci di tutto un po': dalle trepidazioni proprie di chi sta per passare dalla giovane età a quella adulta a un angosciante rapporto d'amore tra due fratelli persi in una vita che non sanno ancora direzionare, dall'uso e abuso di droghe all'invettiva finale contro tutto ciò che sembra rappresentare un ordine precostituito, in primis naturalmente Stato e Chiesa. La regia, per niente ovvia e scontata, alterna registri e stili, passando da momenti in cui il montaggio serrato e le immagini veloci fanno pensare al video-clip a inquadrature più lente, ravvicinate e approfondite, snodandosi tra colori acidi e sfumature sgranate fino a toccare bianchi assoluti; a condire il tutto una godibile ed encomiabile alternanza di grottesco e drammatico, comico e tragico, ben equilibrati e dosati. Il limite maggiore del film sembra però essere proprio la troppa materia che il regista ci ha inserito, creando un'opera eccessivamente confusa, oltremodo ridondante e sovraccarica sia di contenuti, che quindi spesso appaiono come solo accennati ma non sviscerati a sufficienza, sia di linguaggio cinematografico la cui forse smodata variabilità visiva dona al film ancora più confusione e non pienezza espressiva.